domenica 15 marzo 2015

Ftsemib 15/03/15

Buongiorno,
con un anticipo di circa sei mesi rispetto a quanto previsto nella proiezione di medio e lungo termine elaborata con le tecniche di Gann e presentata più volte fin dallo scorso anno, stiamo vivendo una fase di boom del mercato azionario, che rimarrà probabilmente orientato al rialzo per almeno due o tre anni.
In particolare nell'articolo del 17 agosto del 2014 veniva illustrato un grafico a barre annuali in cui il primo obiettivo di medio lungo si collocherebbe tra 29000 e 32000 probabilmente nel 2017.
Il motivo per cui il mercato ha anticipato l'inizio del bull market, inizialmente previsto dal 3º  trimestre di quest'anno, è chiaramente attribuibile all'intervento di politica monetaria che non ha precedenti in Europa e sul quale vorrei soffermarmi con qualche riflessione, perchè può essere utile per meglio comprendere il quadro macro in cui ci stiamo muovendo.

Cercherò di essere breve...
Alle condizioni attuali il QE produrrà i suoi effetti prevalentemente sui mercati finanziari e soltanto in modo residuale e per via indiretta sull'economia reale. Il motivo è molto semplice se si osservano le cose dall'ottica del sistema bancario.
L'acquisto di titoli pubblici da parte della Banca Centrale genererà liquidità che confluirà nelle banche e  potrà essere rimessa in circolo attraverso due canali, quello commerciale e quello finanziario.
Se pur nella "buona intenzione" della BCE sarebbe da privilegiare quello commerciale per dare stimolo all'economia, verrebbe da chiedersi perchè una banca, con un andamento delle insolvenze ormai alle stelle, dovrebbe cavalcare un trend così rischioso.
La strada più facilmente percorribile rimarrebbe quindi quella dell'investimento sui mercati finanziari piuttosto che nel commerciale, a meno che non si realizzi una "Bad Bank" su stile americano che raccolga i cosiddetti "non performing loans", cioè i prestiti a rischio, per liberare assets non performanti nelle banche e dar loro modo di crearne di nuovi, ricominciando a finanziare l'economia reale.
Nel frattempo però, non è neanche detto che le banche siano ben disposte a vendere i loro titoli, perchè nella misura in cui lo fanno devono necessariamente reinvestire su scadenze più lunghe aumentando il rischio dell'esposizione.
E' proprio per la scarsità di offerta di titoli che i rendimenti stanno scendendo ad una velocità maggiore di quella con cui la BCE procede nel suo programma di acquisti, rendendo il mercato estremamente rarefatto.
Come logica conseguenza di tutto questo abbiamo tassi molto bassi ed un rapporto euro/dollaro ad un passo dalla parità, che unitamente al prezzo del petrolio anch'esso molto basso, contribuiscono a creare un contesto estremamente favorevole al mercato azionario, come mostrato dal grafico presentato nell'articolo del 1/2/2015.
Tutto rose e fiori quindi?
In realtà è dietro l'angolo un grosso elemento di rischio che il mercato sempre fedelissimo a Draghi sta del tutto ignorando e che potrebbe diventare causa di grande delusione.
La velocità di discesa dei tassi a cui accennavo prima, a così pochi giorni dall'inizio del QE potrebbe trasformarsi in un limite fisico alla fattibilità del QE stesso che come sappiamo riguarda titoli governativi con rendimento non inferiore a -0,20%.
Poichè ormai gran parte del debito pubblico tedesco è già a rendimenti negativi, la Germania sarebbe la prima che vedrebbe non più acquistati i suoi titoli e si appellerebbe immediatamente al principio di neutralità della BCE per impedire che i titoli di altri paesi continuino ad essere acquistati.
Sarà quindi nelle mosse strategiche di Draghi prevenire il raggiungimento di questo limite rallentando la dinamica dei tassi, magari annunciando un temporaneo ridimensionamento del piano di acquisto del quantitative easing.
Il verificarsi di tale ipotesi dara' al mercato azionario l'occasione per fare un ritracciamento anche violento che andrà comunque visto come occasione di acquisto di medio termine.

Torniamo ora ai grafici.

Comit Generale - lungo termine

La rottura a 1170 dell'angolo discendente dal 2007 proietta verso il suo successivo in area 1600 probabilmente entro un paio d'anni.


Ftsemib future - breve termine

Il mese di marzo, a seguito dello slittamento del setup di febbraio, rimane candidato alla formazione di un top intermedio, ma con un trend così ben definito sarebbe saggio non anticipare ma attendere rotture confermate della tendenza iniziata a gennaio.

La resistenza più vicina si colloca in area 23000 e le successive intorno a 24200 e 24600.
Per quanto riguarda i supporti invece, un primo livello da monitorare sul settimanale si colloca intorno a 22400 la cui rottura confermata aprirebbe la strada ad una correzione verso 21700 e in caso di estensione, verso 21100.

Per quantificare la forza del trend in corso, da questa settimana viene proposta la seguente tabella che qualifica il trend in corso per i diversi intervalli temporali in base allo swing chart, in modo da aiutare nel calibrare il peso da attribuire ai posizionamenti:


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Gli interessati alla formazione potranno consultare la pagina 

Buon inizio di settimana.


N.B. le indicazioni fornite non hanno alcun fine di suggerimento o sollecitazione al trading, bensì il solo scopo di far conoscere le peculiarità della metodologia di Gann

3 commenti:

  1. Buongiorno, sono Angelo e vorrei chiederle se possibile un'informazione da non conoscitore della teoria di Gann. Io vedo il raggiungimento del target 24000-24600 ad aprile e un minimo a giugno per chiudere l'annuale o semestrale. Vorrei sapere se ci sono possibilità che pur in presenza di un max a marzo questo non sia mese di setup di max. come già avvenuto a febbraio?

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  2. Salve Angelo,
    I setup mensili erano previsti per febbraio e aprile, e l'attendibilita' di quello di marzo, in quanto frutto di uno slittamento, si riduce molto rispetto alle condizioni iniziali.
    E' quindi del tutto plausibile l'ipotesi da lei avanzata.
    Saluti.

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