Quello che nel 2018 era atteso come "incidente di percorso" è stato di fatto particolarmente pesante e ha coinvolto tutti i mercati.
Già nel report di settembre, quando il 1° target era stato raggiunto, si anticipava come probabile uno slittamento temporale della fine della correzione mentre in termini di prezzo si segnalava che la rottura di 20500 avrebbe potuto proiettare fino alla soglia estrema dei 18000 punti.
Ora il mercato è a un bivio e non ci sono più margini per accettare un prolungamento ulteriore e, per evitare l'ingresso in un territorio depressivo, il mercato dovrà reagire al rialzo.
La previsione della correzione che si è sviluppata da maggio era basata sullo strumento "Master Time Factor" di Gann e, in base allo stesso risulta che ormai i tempi sono maturi per una ripresa del mercato.
Va però anche considerato che pur nell'ipotesi in cui la previsione del MTF dovesse risultare tendenzialmente corretta, ripartire da 18000 è ben diverso che farlo da 20500 e quindi è plausibile che il rialzo stimato fino al 2020 sia ridimensionato rispetto a quello che poteva essere se la correzione non si fosse prolungata.
Quella che segue è la proiezione del MTF che va intesa come mappa temporale di riferimento.
Si ricorda infatti che la sua funzione è di prevedere soltanto la dinamica nel tempo ma non anche i prezzi. Ne risulta che i rialzi e i ribassi del mercato, se pur dovessero rispettare la dinamica prevista, potranno essere amplificati o contratti rispetto a quanto risulta dal grafico.
In base a tale proiezione, sembra che nel 2018 i mercati abbiano dato soltanto una prima anticipazione di una probabile nuova inversione del ciclo economico che potrebbe riguardare la prossima decade.
Tale proiezione sarà oggetto di revisione e aggiornamento nei report settimanali in base ai cicli più brevi che nel frattempo si saranno formati.
Vediamo ora come armonizzare tale scenario con i livelli angolari che risultano dal grafico mensile dell'indice FtseMib.
Già nel report di settembre, quando il 1° target era stato raggiunto, si anticipava come probabile uno slittamento temporale della fine della correzione mentre in termini di prezzo si segnalava che la rottura di 20500 avrebbe potuto proiettare fino alla soglia estrema dei 18000 punti.
Ora il mercato è a un bivio e non ci sono più margini per accettare un prolungamento ulteriore e, per evitare l'ingresso in un territorio depressivo, il mercato dovrà reagire al rialzo.
La previsione della correzione che si è sviluppata da maggio era basata sullo strumento "Master Time Factor" di Gann e, in base allo stesso risulta che ormai i tempi sono maturi per una ripresa del mercato.
Va però anche considerato che pur nell'ipotesi in cui la previsione del MTF dovesse risultare tendenzialmente corretta, ripartire da 18000 è ben diverso che farlo da 20500 e quindi è plausibile che il rialzo stimato fino al 2020 sia ridimensionato rispetto a quello che poteva essere se la correzione non si fosse prolungata.
Quella che segue è la proiezione del MTF che va intesa come mappa temporale di riferimento.
Si ricorda infatti che la sua funzione è di prevedere soltanto la dinamica nel tempo ma non anche i prezzi. Ne risulta che i rialzi e i ribassi del mercato, se pur dovessero rispettare la dinamica prevista, potranno essere amplificati o contratti rispetto a quanto risulta dal grafico.
In base a tale proiezione, sembra che nel 2018 i mercati abbiano dato soltanto una prima anticipazione di una probabile nuova inversione del ciclo economico che potrebbe riguardare la prossima decade.
Tale proiezione sarà oggetto di revisione e aggiornamento nei report settimanali in base ai cicli più brevi che nel frattempo si saranno formati.
Vediamo ora come armonizzare tale scenario con i livelli angolari che risultano dal grafico mensile dell'indice FtseMib.
Come si può osservare in questo grafico mensile, la rottura dell'angolo di supporto a 20500 avvenuta in ottobre, ha proiettato velocemente sul suo successivo in area 18000.
Questo angolo rappresenta la soglia da monitorare per tutto il 2019 e una sua eventuale rottura porterebbe a 17000 mettendo in crisi lo scenario di ripresa del MTF.
Se invece la soglia resisterà, il primo impulso di rimbalzo stimato dalla proiezione potrebbe terminare in corrispondenza dei prossimi setup mensili attesi per marzo e maggio, mentre i livelli possibili di prezzo sembrano essere 19800 oppure 22000 a seconda se l'indice riuscirà o meno a rompere l'angolo centrale discendente dal massimo del 2018.
In base alla proiezione seguirebbe una nuova fase correttiva fino al 3° trimestre dell'anno e un ultimo sprint rialzista, prima di un drastico declino.
L'importanza del livello di supporto in area 18000 è confermata dall'indice Comit Generale il cui livello corrispondente è a quota 1070 mentre la resistenza è in area 1220, come risulta nel grafico mensile che segue.
Per lo studio dei setup e della dinamica di breve si rimanda agli aggiornamenti settimanali e infrasettimanali disponibili in abbonamento.
Azionario tedesco
Azionario americano
Il setup annuale del 2018 attivatosi di massimo sopra 13525 è già stato soddisfatto in outside nello stesso anno.
Dax annuale
Per il 2019 il Dax si trova in corrispondenza di un supporto angolare molto delicato a quota 10200 che, se dovesse essere rotto sugli intervalli più brevi, alimenterebbe il ribasso fino all’angolo successivo a 8700.
Le conseguenze di una ipotetica rottura al ribasso saranno eventualmente approfondite all'occorrenza, ma fino a che non si verificherà sarà probabile il raggiungimento almeno del 1° angolo discendente dal massimo, passante a quota 11800.
Passiamo ora grafico mensile
Dall'osservazione del mensile emerge la delicatezza della situazione tecnica che riguarda in particolare il mese di gennaio.
La barra di dicembre ha chiuso appena sopra l’angolo centrale, ascendente dal minimo del 2009, a 10550 ma lo stesso angolo è stato sforato e recuperato nel 2011 creando un margine di tolleranza.
Ora l’angolo principale è salito a 10650 e la tolleranza a 10250 (con estensione massima fino al livello Sq9 a 10120) e sarebbe ottimale una chiusura di mese sopra 10650 per consolidare l'allontanamento dalla zona a rischio.
Nella giornata di venerdì c'è stata già un'importante reazione al rialzo con una chiusura a 10767, ma il mese è ancora lungo...
In caso di conferma del recupero della soglia, si apriranno spazi di rimbalzo fino all’angolo discendente in area 11800.
Nel quadrimestre set-dic 2018 scadeva un importante setup che, attivatosi di massimo sopra 2926, ha generato un forte impulso discendente.
S&P500 future mensile
In termini di prezzo, l'accelerazione al ribasso si è verificata il 10 ottobre con la rottura dell’angolo rosso a 2810 che reggeva il trend rialzista dal 2016, la quale ha proiettato con rapidità sull’angolo più importante che delimita il trend rialzista dal 2009 a quota 2335, coincidente con il livello di supporto del Quadrato del Nove.
Il rimbalzo dal target di 2335 è già partito e sembra orientato verso gli step Sq9 successivi a 2614 e 2717.
Il prossimo setup mensile è atteso per marzo.
In ogni caso si continuerà a considerare il mercato americano ad alto rischio in vista di un probabile rallentamento del ciclo economico e a causa dello swing chart girato al ribasso.
Si tenga presente infatti che in caso di rottura al ribasso dell’angolo a 2335 si aprirà il varco verso il successivo passante in area 1600, dando luogo ad una discesa di ampia portata attenuata nel durante dagli step intermedi di supporto offerti dal Quadrato del Nove.
Mercato obbligazionario italiano
Yield 10Yr Italia
Sui massimi del trimestre scorso, il tasso ha toccato 3,81% ma non si sono verificate chiusure di mese sopra 3,43%.
Ciò ha favorito un alleggerimento della tensione fino a 2,73% come nelle attese.
Tale livello è stato però significativo negli ultimi tre anni e quindi la configurazione di gennaio presenta i connotati di pullback rialzista con la prospettiva di raggiungere nel tempo l'angolo discendente dal massimo storico tra 4% e 4,21%.
Eur/Usd trimestrale
Osservato in ottica di lungo termine, il cross Euro-Dollaro è in un trend discendente delimitato dall'angolo proveniente dal massimo storico che ha bloccato il rialzo a 1,25 nel 2018 e che nel 2019 passerà a 1,21.
La discesa dai massimi di febbraio, sta trovando una buona base di supporto sul livello Sq9 a 1,12 già raggiunto in ottobre e le proiezioni cicliche offrono una prospettiva di rialzo verso 1,21 raggiungibile probabilmente nel 3° quadrimestre dell'anno in qui si incastrano tre diversi setup.
Qualora il rialzo ipotetico dovesse essere più forte, la rottura dell'angolo discendente dal massimo storico cambierebbe l'impostazione del trend di lungo con target verso 1,30 e 1,35.
Per contro, il cedimento di 1,12 se confermato in chiusura di barre mensili, proietterebbe di nuovo verso 1,05-1.03 ma l'ipotesi è ritenuta al momento poco probabile.
La discesa dai massimi di febbraio, sta trovando una buona base di supporto sul livello Sq9 a 1,12 già raggiunto in ottobre e le proiezioni cicliche offrono una prospettiva di rialzo verso 1,21 raggiungibile probabilmente nel 3° quadrimestre dell'anno in qui si incastrano tre diversi setup.
Qualora il rialzo ipotetico dovesse essere più forte, la rottura dell'angolo discendente dal massimo storico cambierebbe l'impostazione del trend di lungo con target verso 1,30 e 1,35.
Per contro, il cedimento di 1,12 se confermato in chiusura di barre mensili, proietterebbe di nuovo verso 1,05-1.03 ma l'ipotesi è ritenuta al momento poco probabile.
Petrolio WTI mensile
Il target corrispondente all’angolo discendente dal massimo storico è stato raggiunto in ottobre in coincidenza con il setup mensile che si è attivato di massimo sopra 74,41.
Il movimento correttivo è stato anche più forte delle aspettative poiché la rottura del 1° target in area 60-58 ha proiettato di nuovo verso i minimi raggiungendo il livello Sq9 a 42 che può essere interessante nel breve periodo.
È in corso infatti un tentativo di rimbalzo che potrebbe spingersi verso l’area 51 ma prima di marzo non ci sono setup di rilievo che possano far ipotizzare un’inversione di più ampio respiro.
Il trend di lungo termine resterà orientato al ribasso salvo rottura dell'angolo storico dal massimo, passante da 72 di gennaio fino a 62 di dicembre.
La forte discesa del petrolio come sintomo di un iniziale rallentamento economico, ha ovviamente trascinato al ribasso le altre commodities impedendo all'indice generale Bloomberg Commodities Index di rompere al rialzo l'angolo rosso che era stato segnalato come soglia di estrema importanza.
Gold
Nel contesto correttivo dei mercati, l'oro si è mosso al rialzo, ma l’angolo rosso discendente dal massimo storico, che ha bloccato il rialzo ad inizio del 2018, si ripropone ora a distanza di un anno esatto in area 1300.
Il target è stato raggiunto nella giornata di venerdì 4/1 e diventa quindi probabile un ritracciamento che però potrebbe non spingersi oltre il livello Sq9 intermedio a 1222 nel corso del trimestre.
L’eventuale rottura confermata dell’angolo rosso cambierebbe la view di lungo termine con potenzialità in area 1500 entro i prossimi due anni.
Al prossimo aggiornamento!
Le analisi riportate in questo blog sono elaborate in base alla Teoria di Gann e hanno esclusivamente fini informativi ed educativi. Le opinioni espresse non costituiscono quindi in alcun modo consulenza finanziaria o sollecitazione del pubblico risparmio.